Solidarietà con i migranti di Cassibile


NO AL RAZZISMO, NO AL CAPORALATO

Da alcuni mesi centinaia di migranti, che hanno avuto la "fortuna" di
non morire nei frequenti naufragi nel Canale di Sicilia, costretti a
fuggire da fame e guerre, vivono in condizioni disumane in alcune campagne
all’ingresso di Cassibile.



--Da alcuni mesi, come si ripete da 5 anni, i lavoratori migranti servono
alla raccolta di patate; i proprietari delle aziende, tramite la ben
retribuita mediazione dei caporali, assumono giornalmente "braccia
fresche" per turni di lavoro massacranti, mentre evadono milioni di euro di
contributi, che è invece obbligatorio per legge versare. I caporali
costringono i migranti a lavorare ininterrottamente a gambe tese e schiena
piegata, dietro il ricatto di non essere richiamati l’indomani se non
raccolgono ciascuno oltre 2 tonnellate di patate al giorno.

A Cassibile c’è un diffuso malessere per la presenza dei migranti
stagionali, ma per non cadere in pericolose e strumentali esasperazioni,
vorremmo fare alcune semplici riflessioni e proposte:

---Se le istituzioni fossero intervenute in tempo, come alcuni anni fa,
predisponendo un minimo di strutture d’accoglienza , con servizi
igienico-sanitari, la situazione non si sarebbe deteriorata

---Se tutti i lavoratori stagionali fossero messi in regola, la
vergognosa piaga del caporalato non ci sarebbe e le aziende si dovranno fare
carico, a spese loro, come da contratto, del trasporto dei migranti. Non
dovremmo dimenticarci che proprio a pochi Km da Cassibile, ad Avola il
2/12/’68 due braccianti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, furono
uccisi, 48 feriti ed 85 processati per difendere i loro diritti, ma grazie
all’unità ed alla lotta dei lavoratori furono abolite le gabbie
salariali e conquistate migliori condizioni contrattuali.

RENDIAMO CASSIBILE PIU’ VIVIBILE

CON NUOVE POLITICHE D’ACCOGLIENZA

Facciamo appello ai cittadini cassibilesi, che già da molti anni
convivono con una numerosa presenza di residenti migranti, a non manifestare
ostilità agli stagionali ingigantendo isolati episodi di disagio,
conseguenza dell’irresponsabile politica, finora perseguita, delle
istituzioni di esclusione sociale. Affrontare la questione migrante come
problema d’ordine pubblico, con ingiuste retate delle vittime del lavoro nero,
quando molto poco si è fatto per prevenire le cause, può spingere solo
ad una fratricida "guerra fra poveri"; invitiamo pertanto tutta la
società civile siracusana a costruire insieme nuovi percorsi di Solidarietà
ed accoglienza in vista della prossima stagione.


Rete Antirazzista Siciliana--


Articolo tratto da: Laboratorio sociale occupato zeta - ZetaLab - Palermo - http://www.zetalab.org/
URL di riferimento: http://www.zetalab.org//index.php?mod=read&id=1149619413