DOPO LAMPEDUSA


LAMPEDUSA 10 SETTEMBRE 2006
Sbarcano a fatica i migranti in vari orari e finalmente pure a fatica sbarcano i tanto temuti no- global.
A fatica, è proprio il caso di dirlo: anche noi eravamo su una carretta della Siremar che ha dovuto farsi trainare dalla guardia costiera per riuscire ad attraccare...

-- Ma finalmente a sbarcare è stato uno spaccato dell’Italia, e della Sicilia in particolare, che non vuole più vedere trattato per clandestino chi scappa dalle guerre o dalla fame; qualche leggera contestazione avviene allo sbarco: pensate all’acqua che non c’è ad Agrigento, ci dicono; ma noi siamo lì proprio anche per dire che Lampedusa deve avere una possibilità di sviluppo, con l’acqua, con dei mezzi decenti per raggiungerla, senza più la militarizzazione dell’isola, senza lo sperpero di
denaro pubblico che è un CPT, senza la vergogna dei morti che transitano o della deportazione verso la Libia tristemente famosa, dell’estate 2005.

I temuti no global siamo un popolo pacifico, che subito cerca di incontrare la popolazione; a chiunque è evidente che la richiesta di chiudere i CPT non è un danno per Lampedusa; pare che i leghisti che ci hanno preceduto provando a terrorizzare la gente cercavano di fargli credere che avremmo voluto Lampedusa invasa dalle centinaia di poveracci che
devono sbarcare lì, senza più controllo della polizia; ma l’assemblea comincia proprio spiegando anche alla gente che la chiusura dei CPT e l’apertura delle frontiere sarebbe togliere il traffico clandestino da Lampedusa per lasciargli invece il turismo;

Così uno degli slogan più ripetuti diventa: “Chiudiamo il CPT, apriamo un ospedale; la nuova Europa nasce da qui”

L’assemblea risulta molto seguita, e parlano rappresentanti di
diversissime provenienze: se la promozione dell’iniziativa si deve alla Rete Antirazzista Siciliana, si deve anche a loro la capacità di coinvolgere settori sempre più vasti della società: chi avrebbe creduto qualche tempo fa (quando si aprivano i CPT con la legge Turco-Napolitano!), che la CGIL avrebbe potuto muoversi chiedendo la chiusura dei CPT? E che dire
dei pensionati CGIL, i più pronti a raccogliere l’altro slogan: “La storia siciliana ce l’ha insegnato, emigrare non è reato”?

Ma poi ci sono i volontari di Emergency, i laici Comboniani, l’ARCI, i centri sociali di Palermo, i circoli di Messina, Attac di Catania, e Rita Borsellino che decide di aderire, fa l’intervento conclusivo dell’assemblea e poi farà tutto il corteo con lo striscione di testa: Chiudere i CPT Subito

Al corteo pomeridiano, che parte dal porto, attraversa tutto il paese per arrivare al CPT, un bel po’ di locali si aggregano, sembra un risultato assolutamente non sperato; e magnifica è la conclusione al CPT: un proclama contro lo sperpero di denaro pubblico nel CPT, l’indecenza dei guadagni illeciti della cosiddetta Misericordia: vengono ripresi gli articoli della dichiarazione dei diritti dell’uomo del ’48, che recitano il diritto di tutti a lasciare il proprio paese e a farvi ritorno liberamente, nonché la costituzione italiana che recita i pari diritti e ne
consegue l’atto simbolico di mettere Sotto Sequestro la struttura illegale del CPT.

Boicottati dal Sindaco di Forza Italia, boicottati dal governo che aveva promesso una tendopoli per ospitarci, i mille convenuti a Lampedusa siamo vincitori di una grande prova. Ora c’è molto bisogno di diffondere l’esito di una simile giornata; l’enorme fatica di chi ha organizzato e di chi si è sobbarcato lo stress di un tale viaggio non va perduto.

Claudio Tamagnini per Alcamo solidale--


Articolo tratto da: Laboratorio sociale occupato zeta - ZetaLab - Palermo - http://www.zetalab.org/
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