FIABE DELLA TRADIZIONE ORALE


sempre il martedì alle ore 17.00
4 – 11 – 18 Maggio


FIABE DELLA TRADIZIONE ORALE



Raccontate da Alberto Nicolino


4 – 11 – 18 Maggio alle ore 17.00
Un evento per adulti e bambini insieme
Età consigliata: dai 5 anni in sù.

"Le fiabe sono vere. Sono il catalogo dei destini che possano darsi a un uomo”
Italo Calvino



Conoscete la storia di Pietro il fattore che giocava alla scacchiera? E quella di Madipezzane furba come il coyote? Sapete che fine ha fatto il ragazzo che rincorreva il destino? E la donna che ha partorito un rosmarino? Conoscete quel soldato sudicione che non si lava da 15 anni? Avete idea del perché nel paese di Khelm siano tutti scemi? Il drago dalle sette teste aveva o non aveva anche sette lingue? Avete mai visto una focaccia che cammina? E una pagnotta che lotta e vince contro un serpente?
No eh? Beh allora non avete ancora visto nulla!
Ma niente paura. Vedrete questo ed altro ascoltando le fiabe del martedì al Laboratorio Zeta.
Storie provenienti dalle tradizioni orali di Sicilia, Italia del Nord, Francia, Germania, Russia, Albania ma anche Africa e Medio Oriente.






Per saperne di più: perché le fiabe?


Tutti conosciamo storie come Cappuccetto rosso, Cenerentola o Barbablù. Ma oltre alle fiabe più note esistono migliaia di racconti popolari provenienti da tutte le culture del mondo. Una miriade di trame pazientemente intessute dal tempo e dagli uomini, a volte trascritte e oggi dimenticate tra le pagine ingiallite di antichi volumi. Sempre più raramente, capita ancora che i vecchi le ricordino.

Ma perché riprendere storie di origine orale in tempi di cinema, internet e tv?
Le fiabe popolari, anche se a molti appaiono anacronistiche, trasmettono messaggi universali e conservano significati profondi. Messaggi quasi mai espliciti perché agiscono sul piano del simbolico. Non essendo più abituati ad una lettura simbolica delle cose abbiamo relegato questo livello di percezione al mondo dell'infanzia.

Le situazioni fiabesche rispecchiano la visione magica infantile e spesso mettono in scena, anche attraverso eventi tragici e cruenti, le paure più angoscianti che inquietano i bambini. Per questo i piccoli si identificano fortemente nelle vicende. La fiaba poi trasforma quelle inquietudini mostrando al bambino come una via d'uscita sia sempre possibile: sta nelle prove che il protagonista della storia supera, nel lieto fine che immancabilmente arriva.

Le versioni edulcorate e patinate dei media moderni o di molti scrittori, cancellando proprio gli eventi più spaventosi o "sconvenienti" della storia, non permettono tale identificazione e spogliano i racconti del loro potere salvifico.


www.albertonicolino.it


Micro-bibliografia:

Italo Calvino, Sulla Fiaba
Bruno Bettelheim, Il mondo incantato
Vladimir Propp, Morfologia della fiaba
Marie-Louise von Franz, Le fiabe interpretate
Luigi Lombardi Satriani, Introduzione a “Fiabe calabresi e lucane”



Articolo tratto da: Laboratorio sociale occupato zeta - ZetaLab - Palermo - http://www.zetalab.org/
URL di riferimento: http://www.zetalab.org//index.php?mod=read&id=1272700693