[Zeta - Laboratorio Sociale Occupato - Via Arrigo Boito 7 Palermo]

LA DIVINA FOLLIA

A volte la mente si aggroviglia, si rigira in se stessa come una giostra o un girotondo. A volte si gioca coi propri cervelli e ci si perde. memoria fa brutti scherzi.occhi vedono cose che non ci sono.volte ci si sente osservati, spiati, giudicati da qualcosa più grande, di immensamente esteso. che la follia inizia a riaffiorare, indiscreta eppur insinuante tra le pieghe della ragione. alcune culture, in altri tempi, si pensava che i “pazzi”fossero direttamente in comunicazione col soprannaturale, che facessero in qualche modo da tramite tra il terreno e il divino.ruolo messianico e profetico la nostra cultura lo deroga al cinematografo. Per tal motivo parlare di cinema è come parlare di follia. Per tale motivo il cinema che parla di follia è quasi tautologico.sguardo allucinato di Aguirre, la sua ricerca senza fine, così come il labirinto in cui si perde Jack Torrance o la Berlino metafisica dello zio Heinrich non sono che specchi attraverso cui l’occhio inarrestabile, spasmodico, della macchina da presa scruta se stessa, i suoi limiti e si mette alla prova.

Massimo La Magna


SISTEMI REPRESSIVI E LIBERO ARBITRIO.
The funeral film “totale”.

Una volta un mio amico di mezza età mi disse che la sua e la nostra generazione hanno un debito verso la religione cattolica: grazie ad essa siamo dei pervertiti. Grazie ai precetti inibitori la sfera sessuale abbiamo maturato dentro di noi, esercito di catechisti, una sessualità sostanzialmente malata, nutrita di sensi di colpa e perversioni di varia specie. Il mio amico auspicava inoltre che a nessun ministro dell'educazione illuminato venisse in mente l'infelice idea di introdurre l'educazione sessuale delle scuole, la cui immissione favorirebbe il rientro nella normalità dei nostri desideri e pratiche sessuali. sguardo di Abel Ferrarra su una famiglia patriarcale italo-americana degli anni '30 a New York ci illumina sulla religione cattolica e sui suoi effetti sulla psiche umana. Non si tratta però di uno sguardo sociologico, me che meno psicologista. Il suo punto di vista è "interno" e religioso. Un film cupo, nero come il lutto, "chiuso e buio come una bara".
The funeral è un film cattolico. Un cattolicesimo portato alle estreme conseguenze, che si scontra con i temi della divinità: la morte, l'omicidio, la giustizia, la punizione , la colpa. Fratelli è la descrizione magistrale di un sistema che crolla su se stesso. Nel cattolicesimo estremo non è ammessa alcuna conciliazione tra la vita e la morte, la carne e lo spirito, il paradiso e l'inferno. bene e il male entrano in rotta di collisione im-mediatamente. Così è in Fratelli, dove, con la morte del fratellino puttaniere all’uscita del cinema, salta l’equilibrio debolmente eretto della famiglia. Un equilibrio che si regge sull’idolatria parentale, amorevolmente protetta dalle umiliate e intelligenti spose. L’instabilità psichica e religiosa pervade dall’inizio alla fine. Un ulteriore elemento di disturbo è costituito dalll’attività para-comunista (portata avanti con metodi di vendetta) del fratellino. il film è percorso dal lutto, dal lamento e dalla disperazione. I modi di reagire dei protagonisti (tra cui anche il morto, "resuscitato" da flash di memoria pre-omicidio) si dimostrano folli, puri e astrattamente diretti alla catastrofe. narrazione ruota attorno al corpo del defunto. Per ogni personaggio collegato in qualche maniera ad esso Ferrara ritaglia uno spazio di disperazione e riflessione sulla morte. E la morte, appunto, in questo film, non appare naturale, ma è provocata dall'omicidio, da uomini che si arrogano il diritto di dare e togliere la vita, come fosse un loro diritto divino. E infatti il fratello maggiore vive questa folle contraddizione, da credente. Si erge a giustiziere, abituato, sin da piccolo, a giustiziare. Si crede esecutore dei desideri del Padre, e si auto-nomina esegeta ed esecutore alla lettera dei dettami del Vangelo. sistema dell'inquisizione non è una deviazione del percorso della Sacra Romana Chiesa, così come lo stalinismo e i gulag non lo sono del marxismo. Essi sono integri ai sistemi. Il tribunale dell'inquisizione sottende al film. il sistema implode su se stesso. La psiche di Cesarino non regge. Cesarino stupra, non sopportando l'idea di una giovinetta disposta a vendergli l'anima; Cesarino fa strage dei fratelli, non accettandone la scomparsa; Cesarino uccide per la seconda volta il fratello già morto e Cesarino si spara, non volendo continuare a vivere in solitudine. ’apparato cattolico, composto di “libero arbitrio (illusorio) e di grazia di Dio (impositiva), di una linea interrotta di sangue e di santi, di un bossolo esploso trent'anni prima”, si manifesta in tutta la su assurdità, non lasciando alcuna possibilità di vivere e di respirare. Un film claustrofobico che non accetta mediazioni. Il Cinema qui offre di sé un’immagine totale (totalitaria), tuttavia consapevole della propria impossibilità di totalizzare alcunché.

Giuseppe Terranova



Filmografia di Abel Ferrara: